1998 > Una tragedia milanese (Guanda)

1998-una_trageia_milaneseAcquista libro su IBS

Milano, una città dal cielo finto, dove il lavoro stabilisce i ritmi e le forme della vita di tutti e dove le ideologie dono “puri scontri di interessi economici”. E’ su questo sfondo che si rincorrono che si muovono i personaggi, tragici e grotteschi, di “Una tragedia milanese”. La figura centrale è Antonio, il professore, un amoroso chirurgo estetico, anziano, ma ancora attraente. E intorno ci sono tutti gli altri, uomini e donne che entrano ed escono velocemente dalla scena intrecciando tra loro fitti dialoghi, quasi in forma di teatro. Tutti sembrano obbedire a una sola necessità: parlare per evitare il silenzio, come a volere esorcizzare la paura del tempo che passa.

Discorsi che fluttuano intorno alle cose senza mai riuscire veramente a toccarle, perché questi personaggi stentano a costruire relazioni profonde e sono capaci di stabilire solo contatti rapidi, lievi, sarcastici come il loro parlare. I temi che Ottieri tratta nei suoi libri e che ritroviamo in queste pagine, sono occasioni per riflettere sul rapporto fra sesso, malattia e morte. Ma l’esito più felice di questo romanzo è quello poetico; è nel ritratto, intenso e partecipe che lo scrittore fa di un certo mondo, un mondo su cui incombe una luce livida e malinconica.

1997 > De morte (Guanda)

1997-de_morteAcquista libro su IBS

“Il pensiero della morte è un sintomo tipico del pensiero della depressione”, scrive Ottieri all’inizio del libro, “ma il senso della morte è il più indispensabile al senso della vita.” La frase potrebbe essere presa a motto per questa esplorazione di un sentimento individuale e allo stesso tempo di un universo molto ampio di pensiero, di meditazione religiosa, di elaborazione psicologica e filosofica. La malattia attraversata da Ottieri è diventata occasione e necessità di riflessione sul tema della morte, di confronto (impervio e appassionato) con le posizioni della psicoanalisi, della psichiatria, della medicina più avanzata, la “componente scientista”. Che a Ottieri non basta.

“Ogni scheggia di morte rimbalza su Dio”, scrive. Il saggio di Ottieri (che nella seconda parte concede largo spazio a uno svolgimento narrativo, come impone la vocazione dell’autore), comprende a questo punto anche un dialogo con uomini di religione e teologi: e ci invita così a considerare il problema sotto ogni possibile aspetto, ad avvicinarlo sulla base del vissuto e della cultura laica, ma anche in rapporto a quella dimensione metafisica che forse rispecchia il nostro sentire più profondo.

1996 > Il poema osceno (Longanesi)

1996-il_poema_oscenoAcquista libro su IBS

Il protagonista è un maturo poeta cui piacciono i ragazzi e le ragazze, un bisessuale insomma, che non vuole scegliere e vive a tutto campo, a 360°. Vuol possedere tutto il mondo e “il mondo è tutto ciò che accade”. Nella prima parte del romanzo convive con Flavio, un giovane intelligente, ma con disturbi della personalità, cioè sessuali; nella seconda con Samantah, una stupenda giovinetta che studia troppo e non trova il tempo per dare gli esami. E’ prolissa nel parlare e gli uomini cercano di zittirla con mezzi appropriati. Il maturo poeta ha il pensiero e il corpo nell’al di qua e nell’al di là. Nella varietà (è onnipotente) e in due fissazioni: il sesso e la propria morte, destinata a venire, presto o tardi. Fustigatore e istigatore, Ottieri diletta e sconvolge, provoca, scandalizza, lusinga e ferisce, dando prova della sua “globale “maturità come narratore e poeta, in un romanzo fluviale, di oltre cinquecento pagine, sapiente intreccio di dialoghi filosofici e versi erotici e civili.

1994 > Il diario del seduttore passivo (Giunti)

1994-diario_del_seduttore_passivoAcquista libro su IBS

Cinque poemetti: Monica Dreyfuss, Lo psicoterapeuta perfetto malgrado lui, Sotto il mantello della rivalità e dell’autostima e Il seduttore passivo, altrettanti capitoli di un’autobiografia romanzesca in versi , tinti di comicità e dolore. Una voce roca e ilare, stentata e vivace, sempre intonata, che fonde un’esperienza stilistica la cui radice è nella grande satira dell’Occidente, Orazio, Molière, Parini, con la propria capacità di autoanalisi per cui scrivendo esce ed entra dal fuoco delle proprie turbe.

1994 > La psicoterapeuta bellissima (Guanda)

1994-psicoterapeutaAcquista libro su IBS

Una prima parte teatrale, a più voci che si intersecano e si affollano sui temi del rapporto fra sesso, malattia e morte e una seconda, più vasta, in cui riprende tutto il suo spazio quella voce monologante dalla irripetibile misura, comica e drammatica, tenera e sboccata, parodica e serissima che è tipica dell’Ottieri poeta. E’una voce di “pazzia specializzata”, di una pazzia che non soltanto ha metodo nell’accusare “il tremendo, mortale /uppercut del reale”, ma che fa apparire alla fine la ragione come nient’altro che una sua astuzia. Soltanto una pazzia così può può regalare ai lettori versi irresistibili come quelli in cui il protagonista frequenta cene mondane e abbozza avventure erotico-galanti, con le “guardie del corpo”, custodi, carcerieri, infermieri, complici sempre al seguito; o dà indicazioni così minuziosamente pertinenti su che cosa può sostitiuire il vino o su che cosa può annegare il dolore, nel sospetto che ad essere intollerabile non sia il dolore ma “la menoma/sfumatura di gioia”.

1993 > Storia del PSI nel centenario della nascita (Guanda)

1993-storia_del_psiAcquista libro su IBS

E’ un salto ulteriore nel percorso di Ottieri perché vi si affronta con il tema della cronaca politica, una tappa inattesa e distante dalle precedenti. Se nelle altre opere campeggiava l’immagine di una nevrosi sfibrante, in quest’ultima regnano le figure del partito e del padre. Regnano, scrive Valerio Magrelli nel risvolto di copertina, come l’autorità può regnare in Ottieri, ossia con compassione, ironia, nostalgia. E ancora “Quasi per vasi comunicanti l’ingorgo analitico si risolve in disagio sociale e viceversa, il collasso del partito si traduce in crisi d’identità personale.” Il padre, il secondo poemetto, prolunga questo monologo sghembo e torrenziale, toccando alcuni dei punti più alti mai raggiunti da Ottieri nei suoi versi.

1993 > Il palazzo e il pazzo (Garzanti)

1993-il_palazzo_e_il_pazzoAcquista libro su IBS

Nell’avito palazzo di Belverde, alle porte di Chiusi, il conte protagonista amministra distrattamente gli ultimi scampoli di un patrimonio dilapidato. Vaga in mutande nelle stanza deserte, medita, si sfoga, smania e sentenzia. Compie estemporanee sortite dettate dalle necessità della vita pratica, passeggia negli immediati dintorni. Travolto da “sessual-etilico delirio”, il “pazzo” si aggira in questo suo regno impossibile, incerto fra caso clinico e caso letterario, comunque instabile, estroso, vulcanico. Allucinazioni e mondanità, ricordi e manie di persecuzione, invettive e piagnistei: le memorie del passato si scontrano con le impressioni di un’Italia sfigurata dal denaro e dal consumismo. Estremista e pessimista, aristocratico e sovversivo, sognatore e depresso, Ottieri si reinventa attraverso un’autodenigratoria e imprevedibile confessione in versi. Trascinante e ispirato, allinea una galleria di ritratti precisi, taglienti, ricchi di umori grotteschi. E, dall’alto della sua eccentricità, ispirato da una feroce saggezza, scaglia gli aforismi guizzanti con cui incenerisce terapie e ideologie, chiese e volgarità, costumi e malcostumi.

1991 > L’infermiera di Pisa (Garzanti) Premio Mondello 1991

1991-infermiera_di_pisaAcquista libro su IBS

Rifugiato in clinica, il protagonista di questo poema in versi s’abbandona all’affabulazione e alla scrittura, per reagire a insofferenza e noia con un soprassalto vitalistico. Attizzata dal piacere ambiguo dell’autodenigrazione, tra dubbi e sdegni, rimpianti e ossessioni, impertinenze e sberleffi, si dipana la riflessione di chi ha conosciuto tutte le malattie della volontà: le varie qualità della sofferenza di un Io che alterna euforie e malinconie; nonché le possibili cure: quelle costruite “all’europea” sulla parola e sull’anima, come quelle fondate “americanamente” sulla chimica e sul corpo.

A illuminare le soffocanti camere d’ospedale e le grottesche fantasie di fuga, è l’infatuazione per una bella infermiera pisana: una passione impossibile e rabbiosa, in cui non manca una certa verità dongiovannesca. Ma questo inane furore erotico segna anche la scoperta del confine tra sanità e follia, e conduce alla denuncia, e insieme all’accettazione, della incolmabile distanza che separa il desiderio della mente dalla realtà dei sensi. Temprata da una dialettica esilarante e feroce, la mente riscoprirà se stessa : ingenua e perversa, pura e corrotta, lucida e tenera. Come unico fardello, le rimangono le fragili armi della sua redenzione: desiderio, ironia, poesia.

1988 > Vi amo (Einaudi)

1988-vi_amoAcquista libro su IBS

Dongiovanni infantile, “fiammella vanesia”, “cuore a cielo aperto” voglioso di perpetuo amore, l’io poetico di questo libro di Ottieri incrocia gli scatti della memoria con le immagini di un fragile presente. Ottieri distribuisce la sua affabulazione in un grappolo di “racconti” a tema che coivolgono il lettore in un nodo di opposizioni: padri e figli, Milano e Roma, il privato e il politico, il disincanto e l’elegia, l’ansia e la tenerezza, la sincerità della confessione e l’ambiguità del gioco letterario. Questi conflitti trovano i loro emblematici campioni in alcuni memorabili personaggi femminili, fantasticati e inseguiti sempre con il presentimento del distacco.

1987 > Improvvisa la vita (Bompiani)

1987-improvvisa_la_vitaAcquista libro su IBS

Ottieri prosegue nella sua personale enciclopedia dei miti d’oggi offrendoci una sorta di favola dal finale imprevedibile e amaro che si riflette a posteriori sull’intera vicenda la storia di Alberto, redattore di una casa editrice milanese, deciso a farsi piacere il proprio corpo oppresso dalla pancia. Ed ecco la Casa della Respirazione, un luogo incantato dove si svolgono i riti mondani della perfetta forma fisica.Bastano pochi chili e sboccia improvvisamente la vita. Alberto si innamora, proiettandosi in una nuova esistenza i cui sogni e progetti possono sbocciare felici quando…