OPERE
1957 > Tempi stretti (Einaudi)
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Un giovane tecnico amoreggia, a Milano, con un’operaia immigrata. Egli è anche preso nella morsa di una scelta tra impegno politico e carriera aziendale. La ragazza batte a una pressa millenovecento pedalate all’ora. Una piccola azienda viene venduta a un gruppo monopolistico dal suo proprietario, che pure usava chiamarla “la nostra grande famiglia”. Sono alcuni temi di questo romanzo, uno dei primi esempi, e non il prototipo, di quella corrente detta poi della “letteratura industriale”. Uscito nella collana “I Gettoni” di Elio Vittorini, Tempi Stretti ha guardato con occhi nuovi la realtà industriale italiana del dopoguerra: è un libro che potrebbe definirsi sperimentale nel contenuto e inedito è infatti il mondo operaio e borghese che rappresenta. Tempi stretti è un romanzo animato, come notava il critico letterario Giuliano Gramigna, da “una struggente passione dell’uomo per arrivare a cogliere il senso del proprio lavoro quotidiano.”