OPERE
1964 > L'impagliatore di sedie (Bompiani)
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Dopo Tempi Stretti, Donnarumma all’assalto e La linea gotica che ci hanno fatto conoscere in profondità quale fu il mutamento del costume italiano, gerghi e immaginario collettivo, dopo il cosiddetto miracolo economico degli anni Sessanta, un romanzo d’amore. Nell’autoprefazione al libro, Ottieri scrive: ”Questo libro dovrebbe segnare un primo riaffacciarsi dai capannoni della sociologia industriale ( i romanzi precedenti legati direttamente ai temi della vita industriale) e della lotta sindacale alle camere morbide dell’erotica e della lotta sessuale, segnalando pure la mia “neomondializzazione”, dopo anni di aziendale castità letteraria e riprendendo alcuni fili del mio primo libro Memorie dell’incoscienza... Accanto a una vicenda d’amore è spuntata in questo libro e si è ingrandita a danno di essa una vicenda di semifollia… Di nuovo mi smondanizzo nell’angoscia e nei sottili riconoscimenti teorici delle stratificazioni sociali: forse la storia d’amore resta per me l’inarrivabile traguardo d’un uomo e di una società utopisticamente guariti.”