biografia
opere
archivio
audio
contatti
eventi

OPERE

1971 > Il pensiero perverso (Bompiani)

1971-il_pensiero_perversoAcquista libro su IBS

E’ un singolarissimo esempio di poesia non metaforica. L’autore comunica senza mediazioni la realtà negativa del proprio stato, di un modo d’essere succube e complice del pensiero ossessivo. Poesia non metaforica perché il poeta si ricalca sulla pagina: essere e parola devono immediatamente coincidere e le parole seguiranno fedelmente i ritmi dell’essere. “Pensiero perverso” va inteso in senso freudiano di “pensiero pervertito”, di perversione logica, cancro della funzione mentale che soffoca la funzione sentimentale o sessuale. Quando un autore, eseguendo gli ordini di un simile tiranno, entra quasi senza mediazioni nella propria opera, rischia tutto quanto possiede di sé e rischia soprattutto, di non uscire, per così dire tra gli altri, di non essere riconosciuto. Al contrario il personaggio di questo poemetto, ha la forza di divenire autonomo e di essere “tutti”. Approda quindi al polo opposto dell’autobiografia. L’ossesso del pensiero lo sentiamo camminare al nostro fianco e lo vediamo venirci incontro, figura reale del nostro essere e non-essere, dicotomia che la civiltà contemporanea rende sempre più evidente.