OPERE
1983 > I due amori (Einaudi)
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“Una vocazione inquisitoria, indagatrice, una curiosità che gli dava la vita”, così è caratterizzato il protagonista de I due amori che combatte fittiziamente con le sue non realizzazioni, in una scomposizione dell’amore, quello per Caterina, compagna e moglie, quello per Tullia, ragazza ventenne drogata. Ma dalla storia raccontata da Ottieri col tono distaccato e pungente che è proprio del suo stile, ciò che traspare con chiarezza a ogni passo è la condizione forse più tipica di questi anni: l’incertezza amletica, l’indecisione che “inchioda l’uomo come lo spillo fissa la farfalla nella teca”. Su questo asse di equilibrio fatale di alternative non risolte, tra onnipotenza e debolezza, tra amare nessuno, amare tutti, si gioca l’unica possibilità conncessa alla vita, quella mediocre felicità, quella “normoforia”, qua e là punteggiata dall’euforia dell’amore.