OPERE
1984 > Il divertimento (Bompiani)
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Alle soglie dei quarant’anni, una bellezza che comincia a svanire, un matrimonio fallito alle spalle, la voglia irrefrenabile di un amore appagante, totalizzante, vero. Deve guardarsi dall’insidia dell’alcool, dalle angosce che l’aggrediscono a ogni ora del giorno e della notte, da un distorto affetto per l’ex marito, dal bisogno continuo di trovarsi con qualcuno, a qualsiasi prezzo. Cerca di dare un senso alla vita correndo, freneticamente da un vernissage all’altro, da un incontro mondano all’altro, alla ricerca di un amore diverso, meraviglioso, che ha la certezza dei suoi sogni e che comunque non ha nulla a che fare con quello appena consumato.
Ecco dunque Clara e attorno a lei un marito rifugio, ex, avviato tra le braccia di un’indossatrice e infine un giovane imbianchino che sembra darle il sospirato amore che Clara cerca invano, ma che paga con una serie di guai la sua “trasgressione di classe”, il suo amore proibito. Anche quest’opera di Ottieri è una storia che nasce dalla nevrosi quotidiana e affonda i suoi colpi nell’anima dei personaggi, in particolare in quello di una Clara allucinata e ossessionata dalla sua stessa voglia di vivere, inevitabilmente frustrata da una fondamentale incapacità di riconoscersi come donna e come amante, in un mondo (o in un ambiente sociale?) vorticoso, che la trascina inconsciamente verso soluzioni provvisorie e confuse apparenze.