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1993 > Il palazzo e il pazzo (Garzanti)

1993-il_palazzo_e_il_pazzoAcquista libro su IBS

Nell’avito palazzo di Belverde, alle porte di Chiusi, il conte protagonista amministra distrattamente gli ultimi scampoli di un patrimonio dilapidato. Vaga in mutande nelle stanza deserte, medita, si sfoga, smania e sentenzia. Compie estemporanee sortite dettate dalle necessità della vita pratica, passeggia negli immediati dintorni. Travolto da “sessual-etilico delirio”, il “pazzo” si aggira in questo suo regno impossibile, incerto fra caso clinico e caso letterario, comunque instabile, estroso, vulcanico. Allucinazioni e mondanità, ricordi e manie di persecuzione, invettive e piagnistei: le memorie del passato si scontrano con le impressioni di un’Italia sfigurata dal denaro e dal consumismo. Estremista e pessimista, aristocratico e sovversivo, sognatore e depresso, Ottieri si reinventa attraverso un’autodenigratoria e imprevedibile confessione in versi. Trascinante e ispirato, allinea una galleria di ritratti precisi, taglienti, ricchi di umori grotteschi. E, dall’alto della sua eccentricità, ispirato da una feroce saggezza, scaglia gli aforismi guizzanti con cui incenerisce terapie e ideologie, chiese e volgarità, costumi e malcostumi.